Resoconto del workshop del 3° seminario 2011

Icebreakers esercizi induttivi per la formazione interculturale: elementi interattivi per favorire l’apprendimento

di Ruth Ann Lake e Patti Janega
di Maura Di Mauro*

Ruth e Patty hanno aperto il workshop del 26 marzo con un icebreaking activity, che ha consentito ai presenti di conoscersi e di presentarsi in modo divertente ed insolito. Ad ogni partecipanti è stata consegnata una cartella, le cui caselle erano da completare con il nome di una persona del gruppo che avesse delle caratteristiche particolari (es. “Chi lavora nel mondo dell’Università? Quale università?”; “E’ autore di un libro. Quale libro?” …). Per rispondere al maggior numero di domande e fare cinquina in verticale, orizzontale, obliquo o tombola, i partecipanti erano obbligati a fare a loro volta le domande ai colleghi presenti. Questo gioco, oltre a facilitare la presentazione, consente ai partecipanti di condividere informazioni e know-how personali.

Una seconda esercitazione proposta si intitola “Dancing”. Lo svolgimento del gioco consente immediatamente di comprendere il perché di questo nome. Il gruppo è stato diviso in due gruppi. I membri di un gruppo dovevano preparare, singolarmente, delle domande che avrebbero posto, successivamente, a dei colleghi expatriates appena incontrati nel paese in cui sono stati di recente trasferiti (fare domande a colleghi expatriates può consentire di raccogliere utili informazioni per ambientarsi e/o vivere nel nuovo paese). Peccato che gli expatriates incontrati abbiano interiorizzato un codice non verbale che rende le conversazioni “ballerine” (es. mantenere un’ampia distanza prossimale, non guardarsi a lungo negli occhi, toccare sulle spalle il proprio interlocutore,…). All’esercitazione è seguito un debriefing che ha consentito di riflettere su cosa è successo durante le esercitazioni e, soprattutto, cosa ciascun partecipante ha provato. Questa esercitazione, soprattutto se usata con gruppi multiculturali, ad esempio all’interno di un programma sulla comunicazione interculturale, sullo sviluppo di competenze interculturali, o rivolti a migliorare l’efficacia del gruppo, ecc, consente di aumentare la consapevolezza sugli aspetti non verbali della comunicazione, sulle regole anche non implicite, rispetto alla distanza prossemica, il contatto oculare,….

Una terza esercitazione è stata svolta in acquario. Ad alcuni volontari è stato chiesto di mettersi in mezzo al resto del gruppo. Gli sono stati bendati gli occhi; non potevano parlare o fare domande; avevano tutti un foglio bianco in mano. Gli sono state date delle istruzioni rispetto a come piegare o strappare parti del foglio (es. “Chiudi il foglio a metà, strappa l’angolo in basso a sinistra, ripiega il foglio a metà, strappa l’angolo in basso a destra,….”). Concluse le istruzioni i partecipanti si sono ritrovati con pezzi di carta l’uno diverso dall’altro, e la loro sorpresa ha consentito di iniziare il debriefing e di focalizzarsi su concetti quali: le differenze di punto di vista, l’impossibilità di utilizzo della comunicazione non verbale,… Se questo esercizio viene condotto giustapponendo i fogli prodotti vicino ad un documento aziendale, a delle istruzioni o procedure, consente di comprendere, per analogia, le difficoltà di condivisione di un’unica e comune interpretazione dei documenti letti.

Una quarta esercitazione è stata quella de “Le carte degli imperatori cinesi”. A ciascun partecipante è stata consegnata una carta cinese, e senza guardarla bisognava tenere la carta con una mano sul proprio capo, di modo tale che la carta fosse vista dagli altri ma non dal proprietario. Con la carta sul capo i membri del gruppo dovevano interagire in considerazione del livello della carta, e, a seconda delle modalità di interazione dei colleghi, ciascuno avrebbe dovuto comprendere il grado della carta che aveva sul capo.
Prima che i partecipanti possano vedere la propria gli viene chiesto di posizionarsi in tre gruppi: carta di alto grado, carta di medio grado, carta di basso grado; e su che base ci si è collocati in un gruppo o nell’altro, per poi verificare la corrispondenza delle proprie percezioni con la carta posseduta.
L’esercitazione delle carte cinesi consente di riflettere e aumentare la consapevolezza rispetto a come si vive il ruolo, la gerarchia, i processi di etichettamento, possibili stereotipi,… I diversi gruppi d’interesse hanno convenuto sul fatto che risulterebbe interessante applicarlo allo svolgimento di un compito, anche semplice (es. preparare il coffee break), in cui l’orientamento all’obiettivo, alla riuscita e l’assunzione di ruoli possono amplificare e accentuare le dinamiche vissute.

Successivamente, Patty ci ha mostrato alcuni video scaricabili da Youtube e creati da “Speak First” dal titolo “What is diversity” e “A little toast”. Questo genere di video sono utilizzabili soprattutto a fine corso per stimolare la riflessione o per consolidare alcuni concetti sulla comunicazione interculturale o sulla gestione della diversità.

Nella seconda parte del pomeriggio, i partecipanti sono stati raggruppati a seconda di interessi o attività professionali simili (scuola o università, azienda, organizzazione internazionale, immigrazione, ONG, ecc.), con l’obiettivo di esplorare le possibili applicazioni, nei propri contesti professionali, degli esercizi proposti e sperimentati durante la giornata.

Complessivamente, il workshop ha generato molto interesse e soddisfazione nei partecipanti. Come organizzatori e come partecipanti delle attività di SIETAR Italia, ci auguriamo che in futuro ci siano altri workshop che ci consentano di apprendere e sperimentare metodologie per la formazione interculturale.

Maura Di Mauro

 

* Formatrice e consulente freelance, specializzata sui temi della gestione delle differenze e dello sviluppo di persone e organizzazioni. Master in Practitioner Coaching PNL. Collabora con alcune Università, in Italia e all’estero, nella gestione di laboratori di comunicazione e management interculturale. E’ consigliere del Direttivo AIF Lombardia e di SIETAR Italia. E-mail: maura.dimauro@libero.it