Conversazione con Grazia Ghellini

Cosa ci puoi dire su Grazia Ghellini? Desideriamo sapere alcune cose essenziali di te… 

Grazia, formatrice, Grazia donna, Grazia mamma e ciò che di Grazia non racconti facilmente. Non saprei che dire veramente, a parte il fatto che ciò che adoro del mio lavoro di insegnante e formatrice è l’incontro con gli altri e il fatto che devo continuare ad appprendere qualcosa ogni giorno … e a scoprire che mi rimangono sempre tante, tante cose meravigliose da imparare e tante persone interessanti da incontrare… che ciascuno ha qualcosa da trasmettermi, che ogni cultura è diversa da un’altra, ma simile al contempo… in fondo – e ciò che sto per dire è banale – siamo semplicemente tutti degli esseri umani. Per me la cosa affascinante è che guardando bene si trovano sempre tante somiglianze nella diversità. I miei figli e mio marito sanno quanto diversi siano i miei amici, spesso gli invado la casa con amici di tantissime nazionalità diverse… Ognuno di loro mi dà accesso a dei mondi diversi, a ciò che io non sono o non so.

Quanto a mio marito, i miei figli, la mia famiglia, e i miei amici, sono davvero tutto ciò che ho di più prezioso. In questo sono molto Italiana ancora e mi sento in colpa a vivere lontanta dai miei genitori e fratelli. Il Sud della Francia non è esattamente ben collegato alla Francia tramite una rete di trasporti efficaci e ci metto una giornata intera ad andare a trovare “i miei”. Quando lo faccio mi sento spossata, ma con che piacere li ritrovo ogni volta e con che tristezza li lascio!

 

Perché hai deciso di vivere in Francia? Cosa puoi dirci in merito? Perché ancora Francia? Pensi mai di tornare a vivere in Italia? O pensi di andare a vivere in un altro paese?

Sono andata a vivere in Francia nel 2001 in seguito ad un divorzio purtroppo… ho seguito lì il mio ex marito, ci siamo trasferiti dapprima dall’Italia all’Inghilterra, poi in Francia e poi sono rimasta lì e, anni più tardi, mi sono risposata con un francese.

Mi piacerebbe tanto vivere in un altro paese almeno per qualche anno, ma ora ho finalmente tanti amici in Francia e comincio a mettere delle nuove radici qui; non sono sicura di poter ritornare a vivere in Italia. Quasi trent’anni di vita all’estero mi hanno molto cambiata. Non sono più abituata alla vita del mio bel Paese e ora che mi sento finalmente un po’ a casa mia qui… non so se potrei cambiare ancora facilmente paese in modo duraturo. L’espatriazione è un processo affascinante e da vivere ma anche molto doloroso e faticoso a volte…

 

In che cosa il metodo VaKe ti ha cambiata? Quali sono i tuoi consigli in merito? Perché le persone dovrebbero applicare questo metodo nella loro vita professionale e personale?

Il metodo mi fa riflettere e scoprire me stessa e tante cose nuove ogni volta. Consiglio: VaKe richiede almeno sei ore per essere applicato correttamente.

Ho scoperto VaKe grazie ad un webinar di François Broissard per SIETAR Europa, cosa che mi ha innanzitutto permesso di incontrare a sua volta due persone meravigliosamente generose che mi hanno insegnato meglio il metodo: Frédérique Brossard Børhaug e François Broissard. Non per caso François e Frederique sono fratello e sorella gemelli: condividono gli stessi bei valori di generosità e condivisione incondizionata, che, con molta pazienza mi hanno trasmesso il metodo e aiutata a scrivere i primi dilemmi. Un giorno vidi un film, Pay It Forward, di Mimi Leder, che fu di grande ispirazione per me. In questo film un professore assegna ai suoi allievi un compito: trovare un’idea per rendere il mondo un mondo migliore. Un bambino ha un’idea: compiere degli atti di generosità e chiedere in cambio alla persona con cui è stato generoso di compiere un atto di generosità a sua volta: è il mio turno di trasmettere ciò che François e Fréderique mi hanno trasmesso .

VaKe per me è uno strumento che può aiutare davvero ad arrivare ad un mondo migliore: se le persone acquisiscono un minimo di coscienza etica ed una propensione per il dialogo inteculturale le cose possono cambiare e il nostro mondo diventare un mondo un po’ più pacifico… è per questo che spero che, ora che vi ho trasmesso a mia volta il metodo, lo utizzerete e lo trasmetterete ad altri… ed aiuterete tante altre persone a riflettere e contribuire a creare indirettamente un mondo migliore spero!

Per me VaKe si è rivelato uno strumento molto utile per fare riflettere studenti e stagisti di ogni età sui valori che li animano e che determinano le loro azioni e decisioni a loro insaputa e invita a dialogare, a confrontarsi con i valori e la cultura degli altri e ad evolvere, a riposizionarsi. Vake permette anche di acquisire nuove conoscenze in modo socratico e, attraverso le domande del facilitatore VaKe, di acquisire la curiosità di andare più lontano, di non fermarsi ad una prima decisione istintiva, bensì a fare ulteriori ricerche prima di prendere una decisione etica importante. Spesso il processo di apprendimento di questo metodo conduce a scoprire ed acquisire le informazioni o nozioni necessarie per poter giustificare la propria decisione rispetto ad un dilemma, e molto spesso a cambiare idea. La bellezza del metodo risiede proprio nel lasciare la possibilità all’individuo di rimettersi in questione, cambiare idea eventualmente, in seguito alle ricerche condotte in gruppo o individualmente e ad una serie di discussioni successive e confronti con gli altri.

 

Tornerai a fare qualche seminario con SIETAR Italia? A noi ci farebbe molto piacere. Se sì, su quale tematica ti vorrai soffermare? Perché sappiamo che hai tante tematiche di cui parlare.

Why not? With pleasure! Ѐ stato un bellissimo momento, e davvero arricchente, incontrarvi e scambiare con voi parole e pensieri; potrei condividere tante altre tematiche… forse qualcosa su delle attività interculturali ludiche, artistiche o di altro tipo, che permettono di favorire l’incontro tra persone di culture diverse… o degli atelier di scrittura interculturali interdisciplinari che ho concepito per permettere ai nuovi arrivati di affrontare il tema dell’identità.

 

Grazie per l’invito, è stato un piacere conoscervi meglio.
grazia.ghellini@gmail.com

 

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