Incontro con gli Autori 15-01-2011

Resoconto dell’ INCONTRO CON GLI AUTORI del 15 gennaio 2011

di Federica Rovida


 
L’incontro si è svolto a Milano ed ha rappresentato per le circa 30 persone intervenute l’opportunità di ascoltare direttamente dalle autrici la presentazione dei loro libri:

  • ORGANIZZAZIONE E DIFFERENZA di Maura di Mauro
  • CONOSCERE I CINESI: TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE SUI NUOVI PROTAGONISTI DELLA SCENA MONDIALE di Virginia Busato

Il tema affrontato da Maura nel suo volume è quello di una particolare accezione del diversity management, ossia la gestione del personale e delle differenze che in quest’ambito si manifestano mediante strumenti inclusivi affinché le persone possano esprimere il loro potenziale e le organizzazioni beneficiare del potenziale espresso. Questo perché il tipo di approccio e di gestione delle differenze dipende dalla concezione che si ha delle differenze, nonché dalla sensibilità interculturale, dal fatto di non possedere o possedere, in maniera più o meno sensibile, una cultura dell’intercultura.
Come è ben precisato nei primi due capitoli, che rappresentano gli assi portanti del libro da un punto di vista teorico, il termine ‘differenza’ è diverso dal termine ‘diversità’: ‘diversità’ ha un’accezione negativa poiché chi è diverso lo è rispetto a una norma o a uno standard dai più ritenuto come giusto; utilizzando il termine ‘differente’ invece si sceglie di vedere nell’eterogeneità un valore positivo.
Il libro di Maura è inframmezzato da voci reali che sono quelle delle persone che l’autrice ha incontrato nelle singole realtà aziendali. Lo spettro di aziende rappresentate è ampio: non ci sono solo multinazionali, ambito dove è più naturale porsi il problema di una gestione delle differenze, ma anche piccole e medie imprese, enti no profit e la pubblica amministrazione, tutte realtà queste che nel corso degli ultimi anni sono state toccate dal tema della differenza e si sono poste il problema della modalità in cui affrontarla. Il campione è quindi ampio e vuole rappresentare tutte le realtà.
Quello che Maura ha raccolto nel suo libro è un insieme di pratiche (non di best practices, espressione che sottintende l’esistenza di una one best way), di esempi aziendali che rappresentano dei modelli trasferibili. Per chi intenda approcciarsi al tema della gestione delle differenze non è possibile né sensato copiare tout court queste pratiche poiché ogni contesto ha le proprie specificità; attraverso un’opportuna analisi è tuttavia possibile selezionare quegli aspetti delle pratiche illustrate che meglio si adattano al contesto di riferimento.
I filoni di pratiche esaminati nel libro sono tre: ci sono pratiche nate dall’adempimento normativo che diventa quindi un’opportunità; c’è l’eterogeneità come valore che porta alla valorizzazione delle persone e delle differenze; c’è infine il tema dello sviluppo delle persone e dell’organizzazione per quelle realtà che comprendono come lo sviluppo delle competenze delle persone significa al tempo stesso sviluppo dell’organizzazione.
Il libro di Maura si rivolge ai formatori e a tutti coloro che, per l’attività che svolgono, sono coinvolti dai processi di formazione e gestione delle persone.

Virginia Busato nel suo volume non ci vuole parlare in maniera astratta di Cina, ci vuole parlare più concretamente di cinesi, cioè di persone – come noi – che tuttavia vengono da una cultura diversa con valori, credenze, usanze, abitudini diverse dalle nostre.
Tutti abbiamo già a che fare con i cinesi e il futuro va nella direzione di un’integrazione senz’altro fisica, forse culturale. Ecco perché capire di più i cinesi aiuta a vivere meglio con loro, insegna a conviverci e può trasformarsi anche in un vantaggio competitivo (la maggior parte dei fallimenti nei contratti e nelle collaborazioni con i cinesi è dovuta a misunderstanding culturali, a inconsapevoli gaffe ed errori di comportamento).
Chi vuole conoscere i cinesi non può prescindere dai dettami etico-morali stabiliti da Confucio 2500 anni fa e vivi ancora oggi nella cultura cinese. Si ritrovano tracce indelebili del Confucianesimo esaminando alcuni valori fondamentali della cultura cinese che Virginia ci ha illustrato in un’interessante carrellata.
Siamo partiti dal concetto di ‘gerarchia’ che in Cina è molto rigida in tutti i contesti, in famiglia come nelle relazioni di lavoro. Il rispetto della gerarchia è assoluto e impedisce che vi sia qualunque forma di contatto o di scambio tra i vari livelli e, ancor meno, una critica per quanto costruttiva. Ognuno svolge il proprio ruolo all’interno del proprio livello e contribuisce a mantenere l’armonia universale.
Un altro valore predominante è quello della ‘faccia’ come espressione del proprio status sociale in un dato ambiente. La ‘faccia’ per i cinesi corrisponde alla reputazione, alla dignità. Viene dedicata molta energia in Cina a mantenere e accrescere la propria ‘faccia’, così come si cerca di non far perdere la faccia al proprio interlocutore poiché chi fa perdere la faccia perde automaticamente la faccia sé stesso.
Virginia è poi passata a spiegarci il concetto di ‘individuo’ e quello di ‘gruppo’ e abbiamo scoperto che in Cina il rapporto tra questi due concetti è opposto rispetto a quello occidentale: nel nostro mondo l’iniziativa personale è lodata, premiata; il cinese invece è sempre un individuo che fa parte di un gruppo e l’appartenenza a un gruppo è fonte di forza e di conforto. Nel gruppo i membri sono tra loro legati da legami e relazioni interpersonali che valgono per la vita, il ‘guanxi’, che vincola alla reciprocità: chi riceve un favore è informalmente obbligato a ricambiare. I legami sono tanto forti tra gli individui dello stesso gruppo quanto sono inesistenti verso gli individui che stanno al di fuori del proprio gruppo. I risvolti etici di questo sistema di valori sono impensabili per noi occidentali.

Alla presentazione delle due autrici hanno fatto seguito interessate domande e richieste di approfondimento da parte dei presenti, il tutto moderato da Sergio di Giorgi. Ringraziamo sia Maura che Virginia. A Maura vorrei rivolgere l’augurio di potersi dedicare maggiormente, come desidera e merita, ad attività interculturali. A Virginia un grande in bocca al lupo per la sua nuova avventura da libera professionista che le darà senz’altro le soddisfazioni che sta cercando.

Federica Rovida

* Responsabile delle Relazioni con il Cliente presso SERVIZI ESTERO