Aperitivo letterario: L’utilizzo della letteratura come strumento virtuale low-tech per la comprensione interculturale

Lunedì 9 luglio 2012, Milano – Cristina Volpi e Martina Bertuzzi

 di Peter Anderson*

Il 9 luglio 2012 presso Servizi Estero, Cristina Volpi e Martina Bertuzzi ci hanno presentato un workshop con due attività tratte dal nostro pamphlet sulla letteratura – pamphlet di SIETAR Italia presentato al Congresso di SIETAR Europa a Cracovia nel settembre 2011.
Il primo è stato tratto da IL PADRINO di Mario Puzo. Cristina e Martina ci hanno letto a voce alta il brano ed in sottofondo hanno proposta la musica del film per creare atmosfera. Hanno chiesto quindi delle riflessioni ai partecipanti sul testo appena letto – riflessioni dal punto di vista interculturale. Data la natura evocativa del testo, ha prodotto una discussione accesa sui punti centrali del brano che sono il MASCHILE e la GERARCHIA da cui si sono sviluppati temi quali: il gruppo chiuso dove si raccolgono i segnali solo se si fa parte del clan; la dicotomia USA-Italia; il rapporto tra il professionale ed il personale (anche i camerieri erano amici) e quindi la sfiducia vs la fiducia (mancanza di fiducia nei confronti di chi sta fuori dal cerchio); il tema amicizia ed interesse; infine, la sospettosità. Il dibattito ha inoltre prodotto due riflessioni importanti: la prima sul tema della DONNA – l’atteggiamento di sospetto nei confronti della donna colta ed intelligente in una società come la mafia e la seconda sulla mancanza di fiducia in una società chiusa come la mafia aperta solo all’interno e non verso l’esterno. Si è dibattuto molto sul ruolo dei due figli: il figlio ribelle ed il figlio ideale. Il primo rifiuta l’autorità paterna, ma in realtà la ribellione è più da intendersi come un elemento di disturbo o dissenso in un sistema come la mafia più che di vera rottura con il sistema. Il secondo, invece, è il figlio obbediente – funzionale al sistema della mafia che richiede rigidamente di sottostare alle sue regole.
La seconda attività è stata molto ben strutturata. Ci è stato chiesto di chiudere gli occhi e sempre con musica in sottofondo è stato addobbata la tavola con tovaglia, fiori profumati, vino bianco, arancini, cannoli e cassatine. Ad ognuno di noi è stato dato un ruolo tratto da IL GATTOPARDO con le istruzioni su come impostare la conversazione durante il pasto. Il tema era la fine del potere dell’aristocrazia e l’ascesa della borghesia. È stato un’esercitazione potente che ci ha volutamente fatto uscire dalla nostra ‘comfort zone’ facendoci assumere un ruolo all’interno dell’attività – molti si sono sentiti spaesati. Il gioco di ruolo si è rifatto in parte al VISITOR GAME proposto dallo scrivente in un workshop di qualche anno a Roma a cui ha partecipato Martina.
Dopo l’attività vi è stato un feedback ricchissimo sull’attività in sé e sui molteplici usi di testi letterari e attività esperienziali che si possono abbinare ad esse. Il potere evocativo di questo testo è altissimo e si presta a molteplici letture e riflessioni anche storiche e sociopolitiche (per esempio la Primavera Araba come accennato da Santoro). È stata fatta, tuttavia, una critica della scelta di questo brano da parte di Kazuo in quanto testo etnocentrico e poco significativo per i non-italiani, mentre IL PADRINO risulta più conosciuto forse e di immediata comprensione. Quindi, una conclusione può essere che la scelta de IL GATTOPARDO potrebbe essere fatto soprattutto per un gruppo culturalmente omogeneo. Cionondimeno, se si sceglie tale brano – come qualsiasi altro brano – vanno fornite descrizioni dettagliate dei personaggi con una preparazione propedeutica forse più approfondita al roleplay. Inoltre, data la forza dell’esercitazione è suggeribile una preparazione graduale all’esercitazione. Cristina e Martina hanno voluto ‘rischiare’: l’obiettivo del roleplay era di destabilizzare il gruppo. In questo sono pienamente riuscite: complimenti!
Cristina e Martina hanno facilitato magistralmente le due attività ed i due feedback che sono stati molto ricchi di contenuti ed idee data anche la presenza di interculturalisti esperti tra i nostri Soci. Martina e Cristina hanno gentilmente offerto il cibo ed il vino oltre ai fiori e alla tovaglia. E ringraziamo come sempre Martina per l’uso della sua bella sede.
La tematica legata al cibo ed alla tavola è estremamente potente ed il booklet pubblicato da SIETAR Italia per il Congresso di Cracovia è validissimo per esplorare questi temi. Inoltre, si sposa perfettamente al tema dell’EXPO 2015 a Milano che sarà proprio il cibo e l’alimentazione. Il motivo per cui è stato proposto questo workshop – oltre che presentare ai Soci di SIETAR Italia le attività del nostro pamphlet – è stato per provare due attività che potrebbero essere utilizzate nella mezza giornata di formazione interculturale che organizzeremo allo IULM quest’autunno.

 

* Peter Anderson è il titolare di Anderson House srl, socio fondatore e tesoriere di SIETAR Italia