25 Ottobre 2018

Il caso difficile di coaching interculturale, e come lo ho gestito

Cari coach interculturali,

tutti noi abbiamo avuto casi difficili nel nostro lavoro di coaching interculturale.

Il manager che banalizza e quello che esagera, il professionista a cui è difficile dire la verità, il consorte che manca di empatia e quello che soffrirà troppo, gli stereotipi da affrontare, il gruppo familiare che avrebbe bisogno di formazione specifica o di un coach diverso…


Con questo progetto – sponsorizzato da Sietar Italia e da CoachingZone – vogliamo raccogliere e confrontare esperienze di coach su questo tema specifico:

Il caso difficile di coaching interculturale, e come lo ho gestito

Mandate per piacere la vostra storia, a email@coachingzone.it indicando il riferimento a “case history coaching interculturale” articolandola in questo modo:

  • la case history
  • la criticità
  • come l’ho gestita
  • i dubbi che mi sono rimasti

 

Un massimo di 2000 battute, nella lingua che preferite fra Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo, Portoghese e Italiano, entro il 31/12/2018, insieme con l’autorizzazione a citare ed eventualmente pubblicare la storia stessa (con le vostre iniziali o il vostro nome).

A tutti quelli che parteciperanno invieremo entro il 30/6/2019 i risultati e la sintesi della ricerca, evidenziando aspetti comuni, curiosità e linee di tendenza. Entro fine 2019 SIETAR Italia organizzerà un webinar basato su questa ricerca, a cui sarete invitati a intervenire.

Grazie a tutti.

Cristina Volpi, Consigliere di Sietar Italia
Francesca Boragno, membro di Sietar UK

Milano/Londra, ottobre 2018

 

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